Quando a Roma piove, si sa, si verificano sempre dei disagi. Che avvengano inondazioni, si blocchino strade o linee metropolitane, il maltempo nella Capitale porta con sé complicazioni e malumori. Mercoledì 14 giugno, Roma è stata colpita da un forte nubifragio che ha richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco in diverse zone della città: nello specifico, disagi si sono registrati nella frazione di Settebagni, ma non solo.
A seguito di una bomba d’acqua caduta nella zona, questa è rimasta praticamente isolata. Ma la paura più grande è stata per 80 tra bambini, genitori e operatori di un centro estivo del Salario Horse Center che sono rimasti bloccati dall’acqua alta, impossibilitati a rientrare nelle loro abitazioni per via del maltempo. I Vigili del Fuoco sono stati costretti ad intervenire con un mezzo anfibio e un gommone.
Come ha raccontato a RomaToday Dario Miseri, presidente del consorzio residenziale Bel Poggio, “siamo rimasti isolati per circa un’ora prima dell’arrivo delle forze dell’ordine”. Tuttavia, non è la prima volta che questo si verifica: nel giro di pochi giorni, infatti, la cosa si è ripetuta per due volte nelle medesime condizioni.
Ma c’è un motivo ben specifico alla base di questo: non solo l’esondazione del fosso di Settebagni, ma anche della mancanza di un’alternativa all’unica strada di accesso alla zona, via Lello Maddaleno. Qui, i vari centri sportivi, maneggi, e centri residenziali della zona, sono accessibili da quest’unica strada che, tuttavia, quando il fosso esonda non solo non è più percorribile, ma si trasforma in un vero e proprio fiume.
“Il consorzio Bel Poggio ha dovuto attivarsi autonomamente, non essendoci una procedura operativa, per richiedere la cortesia di aprire una strada privata secondaria per poter ricongiungere circa 100 famiglie residenti. Purtroppo le condizioni della strada si sono rivelate ‘pericolose’ e alcune macchine, anche li, sono rimaste intrappolate dalla furia delle acque per circa un’ora con dei bambini spaventatissimi. È stato richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, e dei Carabinieri che hanno visionato la strada e ci hanno sconsigliato di utilizzarla, ma questa era l’unica percorribile. Nel frattempo mezzi anfibi e gommoni recuperavano i piccoli rimasti nei centri estivi. Fortunatamente non ci sono state emergenze gravi, questa volta solo tanta paura”, ha dichiarato Miseri.
È necessario dunque trovare una soluzione per evitare che, in futuro, la situazione si ripresenti: sia per la sicurezza dei cittadini, che per la loro quotidianità. Bel Poggio ha per questo chiesto un incontro con il Municipio III al fine di rendere utilizzabile via Monte di Casa, che tuttora rimane l’unica alternativa a via Lello Maddalena. Questa, ha spiegato Miseri, “è una strada ad uso pubblico che arriva fino a Settebagni ma la parte finale, inutilizzata da tempo, non è più percorribile. Nell’immediato sarebbe sufficiente un ponte bailey, in dotazione all’esercito, per innalzare la quota stradale, garantendo così la percorribilità anche in situazioni di emergenza. Per evitare in futuro il ripetersi di fatti analoghi che, purtroppo, potrebbero anche avere dei risvolti funesti”.
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