La Francia è pronta a stupire il Mondo con i taxi volanti che il cielo di Parigi punta ad accogliere a partire dal 2024, in concomitanza con lo svolgimento dei Giochi Olimpici, ma anche Roma non vuole essere da meno.
Nella Città Eterna, infatti, potrebbe essere presto realizzato un vertiporto nei pressi del Colosseo, con l’intento di dare un’immagine tecnologica e innovativa a un luogo conosciuto principalmente per il suo passato glorioso. L’idea di una Roma volta al futuro.
Entriamo più nello specifico e vediamo quali sono le principali novità circa un progetto ancora in fase di definizione finale.
Taxi volanti a Roma: il progetto
Roma potrebbe disporre presto di un vertiporto destinato all’atterraggio e alla partenza dei taxi volanti (elettrici, ndr).
Non è l’incipit di un film di fantascienza, bensì il progetto che sembra destinato a portare la capitale d’Italia direttamente nel futuro.
Sarebbe, infatti, in fase avanzata un progetto che prevede la costruzione di un vertiporto nella zona del Parco Piccolomini, a pochi passi dal Colosseo.
Un progetto complesso e i cui dettagli sono ancora da definire, sebbene a mancare sembrerebbe essere solo la risoluzione degli ultimi aspetti burocratici.
Qualora ogni dettaglio dovesse essere accontentato, Parco Piccolomini potrebbe davvero trasformarsi nei prossimi mesi in una stazione di taxi volanti.
Un’idea il cui obiettivo è quello di restituire un’immagine più innovativa a una Roma spesso ancorata al passato, dando un valore aggiunto a un territorio in cui ogni anno milioni di visitatori da tutto il Mondo si riversano per apprenderne storia e cultura.
Nel 2023 lo sguardo è rivolto a offrire sempre più comfort e opportunità di mobilità a chi può permettersele, motivo per cui quello dei taxi volanti potrebbe essere un settore interessante per la città di Roma.
A complicare il progetto potrebbero essere, però, i diversi vincoli legati al territorio scelto per la costruzione del vertiporto, oltre che l’opinione contraria alla realizzazione dell’opera espressa da parte della popolazione abitante in quest’area della capitale.
È giusto specificare, in ogni caso, che il progetto prevede la costruzione di un vertiporto temporaneo, senza utilizzo di cemento nel parco.
L’impatto ambientale dovrebbe essere così ridotto, sebbene sarà necessario sottoporre l’area di Parco Piccolomini a bonifica prima di poter procedere con la costruzione della struttura studiata.
L’idea da parte dei progettisti è quella di riqualificare così un luogo che verrà poi messo a disposizione di tutti i cittadini una volta che il vertiporto verrà dismesso del tutto.
Una notizia potenzialmente interessante per i romani, i quali verranno informati meglio sulla natura del progetto nel corso di una serie di incontri che dovrebbero essere organizzati nelle prossime settimane.
Incontri necessari per placare le immancabili polemiche.
Le polemiche
La zona di Parco Piccolomini in passato era già stata scelta nel 2016 per ospitare un resort di lusso e un campo da golf, salvo poi veder naufragare tali progetti.
A opporsi in quel caso fu parte della popolazione e della sua rappresentanza politica, esattamente lo stesso scenario che si sta verificando anche oggi.
Alcuni consiglieri comunali del Municipio XIII di Roma hanno, infatti, espresso le proprie perplessità circa la costruzione del vertiporto in un’area che dovrebbe essere invece tutelata dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Nello specifico, a mostrarsi contrari alla realizzazione dell’opera sono stati i consiglieri Maristella Urru e Lorenzo Ianiro, facenti parte della lista di centrosinistra Aurelio in Comune e attualmente all’opposizione nel Municipio XIII.
“La maggioranza del Municipio XIII è incapace di passare dalle parole ai fatti, respingendo una mozione che chiedeva di esprimere contrarietà al progetto di vertiporto per droni che sarà realizzato a Parco Piccolomini e di rendere pienamente fruibile l’area verde, oltre che di sostenere il circolo Arci che opera al suo interno. Nonostante questa bocciatura, continueremo a impegnarci, a tutti i livelli politici interessati, affinché questo progetto di natura privatistica non passi in un’area tanto preziosa per il nostro territorio”.
Hanno dichiarato Urru e Ianiro, a cui ha risposto la maggioranza attualmente in carica al Municipio XIII:
“Per il PD resta prioritaria la tutela paesaggistica, ambientale e l’uso pubblico dell’area aperta ai bambini, alle scuole e agli abitanti del quartiere”.
Un tipico scontro di vedute politiche, dunque, e che non pare destinato a trovare presto una soluzione di compromesso.
A opporsi al progetto che prevede la costruzione del vertiporto per i taxi volanti sono, infatti, anche alcuni comitati.
La zona di Parco Piccolomini, all’ombra del Colosseo, è considerata un’area di grande pregio paesaggistico e ambientale e che pertanto andrebbe difesa e mantenuta il più incontaminata possibile.
Il suo principale fine dovrebbe essere quello di fungere da area destinata alla fruizione pubblica e non allo svolgimento di un’attività privata, quale sarebbe quella dei taxi volanti.
A ricordarlo è stata Barbara Manara, portavoce del Comitato Parco Piccolomini e Arci Roma:
“La normativa di Piano Regolatore, frutto di battaglie delle associazioni territoriali che proseguono da almeno cinquant’anni, individua l’area come Villa Storica, destinandola a verde pubblico. Qualora fosse confermata la presenza di un progetto a carattere privatistico, ci chiediamo come potrebbe risultare compatibile con i dettami delle norme urbanistiche”.
Secondo quanto espresso dal comitato, l’unica zona del parco attualmente accessibile alla popolazione sarebbe quella andata distrutta nel corso dell’incendio che il 2 agosto scorso ha coinvolto la Fattorietta e il cosiddetto asilo nel bosco.
Per questo, Manara ha ribadito come l’intento del comitato di cui lei è portavoce sia quello di richiedere l’utilizzo dell’area di Parco Piccolomini per scopi diversi da quelli previsti dalla costruzione eventuale del vertiporto.
“Presenteremo le nostre proposte e vedremo di trovare una soluzione compatibile con la normativa sul tavolo comunale. Il Sindaco si è detto disponibile”.
Va detto che, a maggio 2023 la Fondazione Piccolomini ha pubblicato un bando per la locazione di circa otto ettari di parco e che la gara d’appalto è stata vinta dalla UrbanV, una società il cui obiettivo è quello di promuovere e sviluppare una forma di mobilità per il trasporto di passeggeri e merci per via aerea, su brevi distanze.
Da qui l’idea di creare un vertiporto che possa fungere, per esempio, da collegamento tra il centro della città e l’aeroporto di Fiumicino.
Non resta che capire chi riuscirà ad avere la meglio in questo braccio di ferro e quale sarà il futuro di Parco Piccolomini.