Dopo Firenze, anche Roma potrebbe vietare l’utilizzo di immobili residenziali per affitti turistici brevi. I vari Airbnb, infatti, affollano sempre di più i centri storici delle principali città italiane – ma non solo -, creando non pochi problemi ai cittadini che cercano case annuali, e alle piccole attività tradizionali e botteghe storiche che vengono schiacciate dal turismo di massa. A darne notizia è Alessandro Onorato, assessore al Turismo, Grandi Eventi, Sport e Moda di Roma Capitale.
Roma come Firenze
Secondo Onorato, quella di Firenze “è una soluzione che merita molta attenzione, vogliamo capire quanto sia davvero efficace, non ci possiamo permettere migliaia di ricorsi”. Nonostante non ci sia nulla di certo, l’ipotesi sarebbe sul tavolo.
Secondo Onorato, “rimane assurdo che il governo Meloni non abbia il coraggio di varare regole certe e fornire strumenti adeguati per fermare la trasformazione dei centri storici di Roma e delle altre città d’arte in giganteschi affittacamere senza regole e senza anima”. Secondo l’assessore, inoltre, “la bozza del ddl ipotizzato dal Governo è un provvedimento inefficace già in partenza. Con due notti minime di permanenze non cambia nulla e le multe proposte non sono un deterrente per chi vuole violare le regole”.
Il modello Firenze
A Firenze questo provvedimento è attivo dallo scorso primo giugno. Ma come funziona? In breve, in tutta l’area Unesco del centro storico della città, è vietato utilizzare immobili destinati alla residenza per affitti turistici. L’annuncio è stato dato da Dario Nardella, il sindaco, che ha spiegato che verrà presto varata una delibera dalla giunta con il fine di modificare il Piano operativo comunale. In occasione del ‘lancio’ dell’iniziativa, Nardella aveva dichiarato: “Da oggi, primo giugno, prevediamo in tutta l’area Unesco della città il divieto ad attivare nuove destinazioni d’uso residenziale per affitti turistici brevi. La misura non interessa immobili affittati con Airbnb, affittacamere, B&b, già attivi”.
Lo stesso Nardella aveva mosso alcune critiche sulla bozza del governo, in quanto “non contiene nessuno strumento utile ed efficace ad affrontare il problema della residenzialità nelle città, del caro affitti, e dell’impatto dei flussi turistici sul mercato immobiliare”. Diversamente, la proposta del sindaco di Firenze, aveva attirato diverse critiche. Nello specifico Marco Stella, capogruppo di Forza Italia nel consiglio regionale della Toscana e coordinatore regionale del partito aveva dichiarato: “La nuova norma introdotta dalla Giunta Nardella contro le locazioni turistiche è palesemente incostituzionale, apre un conflitto di competenze con il Governo Nazionale e, chiudendo la possibilità di iscriversi al sito del Comune dedicato alle locazioni turistiche da oggi senza nessuna approvazione da parte del Consiglio Comunale, vieta ogni tipo di regolamento e legge vigente oltre ogni norma di buon senso“.