L’emergenza rifiuti a Roma è un argomento delicato quanto complicato. La città, considerata universalmente una delle più belle al mondo, è da sempre vittima dei ‘rifiuti’: una problematica che più volte si è provato ad affrontare, con i diversi sindaci che, succedendosi nel tempo, hanno provato – chi più, chi meno – a mettere un freno al problema. Alla base un sistema fragile, che vede da una parte la carenza di personale, dall’altra una carenza di mezzi: ma non solo. L’ultimo a tentare è Roberto Gualtieri che, intervistato dal TgCom24, ha parlato del termovalorizzatore.
“Sul termovalorizzatore ho potuto, secondo i tempi e le procedure, ricevere la relazione preparata dai tecnici che hanno esaminato la proposta di Acea. La relazione è positiva: dal punto di vista tecnico sarà un impianto all’avanguardia, oltre i migliori livelli esistenti, forse l’impianto più avanzato del mondo“. Il sindaco ha dichiarato che la gara verrà svolta il prossimo agosto. “Roma avrà il suo impianto per trasformare i rifiuti in energia e non mandarli in giro per l’Europa“.
Gualtieri ha poi ammesso le difficoltà del momento, affermando che si sta lavorando ‘con alti e bassi’. “Ma spesso questi bassi sono legati proprio agli sforzi di modernizzazione dell’azienda, che richiedono di trasformare metodi e procedure. Il miglioramento del servizio è stato registrato, sebbene sia al di sotto di quello che vogliamo”.
Secondo il sindaco di Roma, si sarebbero registrate delle difficoltà maggiori rispetto a quanto preventivato. “Stiamo lavorando con l’azienda per capire il perché: una prima risposta è legata alla manutenzione dei mezzi. Dove c’e’ la modernizzazione della catena, il cambiamento produce criticità. Dunque in questi giorni c’è stato un peggioramento, ma all’interno di un ciclo, in un trend di miglioramento. Siamo consapevoli che c’è tantissimo da fare“.
Come riportato da Roma Today, l’unica proposta presentata è stata quella del gruppo di imprese guidato da Acea Ambiente, e composto da Hitachi Zosen Inova, Vianini Lavori e Suez. Un manifestazione già ampiamente preventivata. Come previsto dal piano rifiuti concesso da Gualtieri, l’impianto dovrà essere realizzato in project financing.
Per quanto riguarda invece la proposta esaminata dai tecnici, questa ha interessato la costruzione, la progettazione e la gestione dell’impianto. Quest’ultimo, infatti, non solo dovrà essere in grado di smaltire – all’anno – 600mila tonnellate di rifiuti, ma dovrà essere in grado di lavorare anche “l’impiantistica ancillare”. Riuscirà il progetto a partire per liberare, almeno in parte, Roma dai rifiuti?
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