Dopo il concerto del rapper americano Travis Scott al Circo Massimo è scoppiata la polemica tra il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano. Il ministro, infatti, supporta lo stop ai concerti rock nell’area del Circo Massimo, mentre Roberto Gualtieri vede questa iniziativa come la conseguenza di “interessi del Nord per togliere questi eventi a Roma”. Si prospetta, quindi, guerra aperta su questo tema.
Concerti rock al Circo Massimo, una discussione che va avanti da tempo
“Il Circo Massimo è un monumento. Non è uno stadio, né una sala concerti. Questi mega-concerti rock lo mettono a rischio, come a rischio in prospettiva è anche il Palatino che è lì accanto”, così ha commentato la notizia riguardo il concerto dell’artista statunitense Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, durante un’intervista rilasciata all’Agi.
Quello di Travis Scott è stato l’ennesimo concerto live (di quest’anno, ma non solo) ospitato all’interno del Circo Massimo, dopo quelli di Bruce Springsteen, dei Guns’n Roses e poi degli Imagine Dragons, solo nelle ultime settimane. Lo scorso anno era stata la volta di Vasco Rossi, Ultimo e i Maneskin. Ma il caso è scoppiato ora, dopo che 70mila persone che hanno invaso l’area archeologica, in preda all’entusiasmo, si sono decisamente scaldati e scatenati, al punto che nelle aree limitrofe la sensazione è stata che si stesse verificando un terremoto.
Ma il problema esiste da tempo. A Roma, infatti, da decenni il Circo Massimo è uno spazio neutro nel quale si fa tutto, con l’autorizzazione del Comune, ogni tipo di evento, concerti compresi.
Gli ultimi tre sindaci di Roma, Ignazio Marino, Virginia Raggi e, appunto, Roberto Gualtieri, hanno utilizzato il Circo Massimo senza porsi nessun tipo di problema, nonostante le non poche polemiche, per ospitare eventi di ogni tipo, anche perché il guadagno derivante da queste occasioni è decisamente alto. A questo proposito, in occasione del concerto dei Rolling Stones del 2014, l’allora sindaco Marino aveva commentato: “Riuscire ad organizzare eventi che portano a Roma 25 milioni di euro in alberghi, taxi, ristoranti, bar credo sia una cosa molto positiva. Se a questo aggiungiamo che abbiamo una delle band più importanti della nostra storia recente che suona all’interno della storia archeologica di Roma penso che davvero sia un risultato straordinario”.
In un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica, il ministro Sangiuliano ha commentato in modo polemico la decisione di far svolgere il concerto di Travis Scott al Circo Massimo. Il ministro della cultura, infatti, ha dichiarato: “Serviva una sede più adatta al suo spettacolo. La Capitale ne ha molte da offrire”.
“Negli accordi presi dalla sovrintendenza con il Comune di Roma – ha spiegato Sangiuliano – erano presenti obblighi e raccomandazioni precise, come quella che chiedeva agli organizzatori di far presente agli artisti di evitare di sollecitare specifici movimenti del pubblico, in particolare salti in simultanea”. Queste raccomandazioni, ha fatto poi notare il ministro, non hanno avuto seguito. E sono stati proprio quei salti da parte del pubblico che hanno provocato vibrazioni tali che molti cittadini del centro di Roma hanno pensato a un terremoto e per questo hanno effettuato molte chiamate ai vigili del fuoco.
Per concludere Sangiuliano ha commentato: “La tutela dei beni e del patrimonio è la nostra missione, come sancito dall’articolo 9 della Costituzione. Dobbiamo essere orgogliosi del nostro patrimonio e per questo fare di tutto per preservarlo”.
A schierarsi a favore dei concerti all’interno del Circo Massimo, invece, oltre al sindaco Gualtieri, c’è stato anche l’assessore ai Grandi Eventi di Roma Capitale, Alessandro Onorato, il quale ha ricordato come ogni concerto porti circa 350mila euro nelle casse della Sovrintendenza Capitolina proprio per la salvaguardia dei monumenti storici. L’assessore ha poi continuato dichiarando: “Noi amiamo follemente e vogliamo tutelare il nostro patrimonio archeologico monumentale perché è unico, patrimonio dell’umanità e in particolar modo patrimonio dei romani. Ma chiariamo un dato: ogni giorno che si fa un concerto al Circo Massimo gli organizzatori, con noi, pagano la cifra più alta ormai dell’affitto delle location nel mondo, ovvero circa 350-360 mila di affitto per un concerto. Questi soldi vanno alla Sovrintendenza comunale, organo preposto per manutenere tutelare e valorizzare i monumenti e siti archeologici della nostra città. Senza questi concerti non ci sarebbero i soldi per farlo oppure dovrebbero pagare i cittadini romani con le proprie tasse. Lo scorso anno con noi la Sovrintendenza comunale ha incassato ben 2,1 milioni con il cartellone degli eventi fatti al Circo Massimo, quest’anno vedremo ma forse sarà di più”.