Come si evolve la popolazione romana negli anni? Che tipo di città sta diventando Roma? L’ultimo report dell’ufficio statistico del Campidoglio, chiuso a giugno 2023 e pubblicato sul sito del Comune, aiuta a comprendere meglio la situazione che si sta creando nella Capitale. L’età media, infatti, al 31 dicembre 2022 è pari a 46,6 anni, con una crescita, rispetto al 2020, di 0,5 anni e di ben 2 anni rispetto al 2015. Ecco gli altri dati emersi.
Partiamo analizzando i dati generali: alla fine del 2022 a Roma sono iscritte all’anagrafe 2.813.544 persone, un ammontare piuttosto stabile rispetto al 2021. La stabilità, in questo caso, conferma il decremento demografico che sta vivendo Roma nell’ultimo decennio, periodo durante il quale solo tra il 2015 e il 2016 si è registrato un +0,3%. Le donne risultano essere in numero maggiore rispetto agli uomini: 52,6% contro il 47,4%, con il cosiddetto “rapporto di mascolinità” è leggermente aumentato tra il 2021 e il 2022: era 89,8, adesso è 90,1. Guardando allo stato civile, è interessante notare come i celibi e i nubili siano più dei coniugati: 46,8% contro il 41,9%. Appena lo 0,1% sono uniti civilmente, corrispondente a 3.719 unità sugli oltre 2 milioni e 800mila abitanti. Crescono gli stranieri, anche se l’incremento più importante è stato dal 2003 al 2012 con un importante +89%.
Passando, invece, ad analizzare l’indicatore di natalità, possiamo vedere che la diminuzione delle nascite, che interessa tutto il Paese, non esclude Roma, almeno osservando i grafici dell’ultimo ventennio. La piramide per età, infatti, evidenzia questo fattore: sia uomini sia donne vedono la classe di maggior frequenza quella compresa tra i 45 e i 59 anni. Dal confronto dei profili maschile e femminile, emerge la maggiore numerosità dei maschi fino ai 35 anni e la netta preponderanza della parte femminile dai 65 anni in su. Nella classe d’età dagli 85 anni in su, sono presenti solo 51 uomini ogni 100 donne. A mantenere ancora non eccessivamente alta l’età media dei “romani” sono gli stranieri. L’incidenza percentuale delle classi di età superiori ai 65 anni tra gli stranieri è pari al 7,8%, mentre tra gli italiani è pari al 25,79. Invece la classe 0-14 anni incide per il 13,4% tra gli stranieri e per il 11,9% tra gli italiani. La classe 20-39 anni è molto più numerosa tra gli stranieri che tra gli italiani, e include rispettivamente il 29,5% e il 19,5% dei contingenti di residenti, con uno scarto di 10 punti percentuale. Un altro indicatore di quanto sia la popolazione straniera a poter “salvare” Roma è la mascolinità: è superiore a 100 fino ai 44 anni e scende progressivamente nelle fasce d’età più avanzate, con più donne nelle età lavorative adulte.
Purtroppo, in base ai dati anagrafici pubblicati dal Comune, il numero di anziani per bambino registrato nella popolazione di Roma è aumentato, negli ultimi 10 anni, complessivamente di oltre 2 unità, con una tendenza diversificata nel corso degli anni: è rimasto più o meno stabile nei primi 4 anni del decennio in esame, passando da 3,4 del 2013 a 3,6 del 2016, per poi aumentare in modo progressivo fino a 5,7 nel 2022. L’aumento più significativo si è registrato tra il 2018 e il 2019, quando l’indice è aumentato di un punto, da 4 a 5 anziani per ogni bambino. Dal 2014 a oggi l’incidenza della popolazione più giovane, quella da 0 a 14 anni, è calata in maniera netta mentre la fascia oltre i 65 anni è aumentata in modo sistematico. Dal 2003 al 2023 i giovani sono diminuiti dello 0,6% mentre gli over 65 sono cresciuti del 23,7%.
Rimanendo sul tema della natalità, possiamo, però, notare un dato che dà ancora speranze: In un momento di decrescita nazionale che vede, dal 2012 al 2020, una riduzione del 24%, a Roma nel 2021 si è registrato un lieve aumento delle nascite: 2%. A Roma sono nati 29.686 bambini, 520 in più rispetto al 2020.
Ma dove è concentrata la popolazione? La popolazione più giovane si registra nel VI municipio, con un’età media di 42,6 anni quindi ben 2 in meno della media cittadina. I più anziani sono quelli del I municipio, poco sotto i 50 anni. In molti municipi l’ammontare della popolazione più anziana risulta essere il doppio rispetto a quella nella fascia 0-14 anni: è il caso, nello specifico, dei municipi I, II, III, IV, VII, VIII, XII e XIII. Un altro indicatore che assume valori sensibilmente diversi tra i vari municipi è il numero di anziani per bambino, che varia dai circa 3 anziani sopra i 65 anni per ogni bambino sotto i 6 anni del municipio VI ai quasi 9 anziani per bambino nel municipio I, contro un valore medio cittadino pari a 5,7. I più “giovani”, oltre al VI, sono il IX, il X, il XIV ed il XV, tutti con un’età media, un indice di vecchiaia ed un indicatore di anziani per bambino inferiori alla media cittadina. I municipi più anziani, invece, risultano essere il I, il II, IV, VII, l’VIII e il XII, tutti caratterizzati da indici superiori ai valori medi di Roma.
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