Martedì 20 giugno 2023 centinaia di studenti si sono dati appuntamento a piazza Sempione, a Roma, per la notte prima degli esami di maturità, cantando fino a tarda notte sugli scalini della chiesa Santi Angeli Custodi, che si affaccia sulla piazza, in attesa della prima prova di italiano che si sta svolgendo oggi mercoledì 21 giugno.
Una canzone che ad oggi è un vero e proprio cult che ha accompagnato e continua ad accompagnare generazioni intere di giovani e i loro timori prima di un passo così importante.
Perché l’esame di maturità spaventa tutti da sempre ma poi, nel guardarsi indietro, ci si rende conto di come sia un traguardo che può portare con sé anche ottimi ricordi, di un’età senza pensieri dove tutto è possibile e dove, dopo le prove, tutto è assolutamente ancora possibile. D’altronde Venditti l’aveva detto: “Maturità, t’avessi preso prima”.
Durante la mattinata di oggi, prima dell’ingresso a scuola per la prima prova, studenti e studentesse della Rete degli Studenti Medi del Lazio hanno protestato contro la modalità d’esame scelta: “Quest’anno ritorna la maturità con due prove scritte e l’orale, proprio come prima della pandemia. Dalla crisi sarebbe potuto nascere un nuovo modo di vedere la conclusione dei cinque anni passati alle superiori. Era stata infatti proprio la Rete degli Studenti Medi a chiedere che si trovasse un sistema per valutare il percorso scolastico, che non fosse tutto racchiuso in poche ore alla fine dell’ultimo anno. La didattica frontale, la valutazione numerica, la bocciatura, questa maturità, sono un modo antico di vedere l’istruzione. Invece che la costruzione di un percorso di apprendimento delle conoscenze, un’affannosa competizione per arrivare ad avere nella media un decimale in più del compagno di classe. Tutto questo, ovviamente, a discapito della salute mentale”, si legge in un comunicato.
“Oggi abbiamo voluto dire che siamo in ansia. – dichiara Tullia Nargiso della Rete degli Studenti Medi del Lazio – Le problematiche legate alla salute mentale sottolineate dalla pandemia vengono esasperate dal nostro sistema scolastico. Questa maturità, decisa senza interpellare la volontà di studenti e studentesse, va in questa direzione e non possiamo che denunciarne la gravità. Vogliamo che la maturità non sia più un momento in cui spingere al limite studenti e studentesse. Vogliamo che non sia una valutazione numerica a definire un percorso di cinque anni”.
Nel ‘tototracce’ della maturità era favorito Gabriele D’Annunzio, che per i ragazzi appare un nome praticamente scontato per l’analisi del testo. Possibili anche Verga e Manzoni, ma le quotazioni sono molto più basse.
Le tracce scelte dal Ministero, notizia arrivata dopo l’apertura delle buste alle 8.30, sono Moravia con un brano tratto da Gli Indifferenti e Salvatore Quasimodo con Alla nuova luna che fa parte della raccolta La Terra impareggiabile.
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