Le strade di Roma sono piene di tronchi e rami. Basta attraversare la città per accorgersene. Non c’è, di fatto, nemmeno un quartiere che non sia coinvolto. Che non abbia sui marciapiedi del verde ormai secco circondato da nastri gialli. Non solo, anche sulle piante che sono rimaste in piedi spesso campeggiano dei cartelli: “sottoposto a sequestro probatorio”. Ma cosa sta accadendo? E quando si potrà provvedere alla pulizia e alla rimozione del verde caduto? Se lo stanno chiedendo molti residenti.
La situazione si trascina ormai dai mesi estivi. Si tratta, infatti, di alberi caduti o danneggiati a luglio di quest’anno. L’episodio più noto è quello legato al pino dell’Altare della Patria, ma in città sono stati molti gli arbusti a finire a terra, causando numerosi danni e anche ferimenti. Una serie di episodi che hanno spinto la procura di Roma ad aprire un fascicolo d’indagine per i ripetuti crolli. È proprio questo il motivo per cui, ancora oggi, si vedono tronchi e rami per le strade della Capitale e alberi sequestrati.
Dalla fine di luglio gli alberi posti “sotto sequestro” sono stati 171, spiega RomaToday. Il quadrante di gran lunga più interessato è stato quello del municipio II. Sono stati eseguiti più di 35 provvedimenti nel territorio del gruppo di polizia locale Parioli e, molti di questi, hanno interessato il quartiere Africano, con alberi messi sotto sequestro in via Migiurtina, in viale Somalia, in via di villa Chigi ed in via Tigrè. Fortemente coinvolti anche il Municipio I e il Municipio VIII, con parecchi alberi sotto sequestro.
L’inchiesta avviata è ancora in corso e non si conoscono al momento gli sviluppi. Di certo, però, regna una grandissima confusione. In alcuni casi, infatti, gli alberi crollati o pesantemente danneggiati sono stati tagliati e i loro resti sono stati successivamente rimossi. Di contro, in altri casi non si è fatto nulla. O meglio, l’albero è stato messo in sicurezza, ma i resti sono rimasti a marcire sui marciapiedi e ai bordi delle strade, senza essere più raccolti. Il rischio è che diventino, cosa che in alcuni casi è già accaduta, ulteriori discariche a cielo aperto, in una città già in difficoltà nella gestione dei rifiuti e della pulizia urbana.
Il Campidoglio ha confermato che gli alberi e i “resti” risultano ancora sotto sequestro, ma che l’obiettivo è sbloccare la situazione in tempi brevi la situazione e arriva così a un provvedimento di dissequestro. Prima, però, la Polizia Locale dovrà completare la raccolta di tutta la documentazione fotografica relativa ai sequestri. Soltanto al termine di queste operazioni si potrà procedere con la pulizia. All’orizzonte, però, c’è un ulteriore problema, quello dello stoccaggio di rami e tronchi caduti quest’estate. Una parte è stata messa nella sede del dipartimento ambiente di Roma Capitale, ma non è sufficiente. Il Comune dovrà, quindi, trovare uno spazio adeguato una volta che sarà terminata la fase di dissequestro. Spazio che non sarà quello del servizio giardini di Roma Capitale, già saturo.
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