I licei romani sono ormai pronti a ripartire. La data di inizio ufficiale delle lezioni è quella del 15 settembre, ma si tratta soltanto di un mero riferimento. Com’è noto, infatti, in ambito scolastico viene data parecchia autonomia agli istituti e, per questo motivo, qualcuno ha già ripreso le lezioni. Nomentano, Augusto e Amaldi lo hanno fatto oggi, martedì 12 settembre, mentre Colonna e Tasso partiranno ufficialmente domani (al Tasso il 14 settembre per gli studenti del biennio). L’inizio, che coinvolge in tutto il Lazio circa 7mila studenti, non è, però, privo di complessità. Anzi, sono diversi i problemi con cui gli istituti e i ragazzi dovranno fare i conti.
Una situazione che preoccupa parecchio è quella legata al Covid. Il virus, infatti, ha ripreso a galoppare velocemente. In una sola settimana, quella compresa tra il 31 agosto e il 6 settembre, i casi sono aumentati del 44%, con 21.309 casi e 97 vittime. Merito, se così si può dire, della variante Eris, una delle nuove varianti del Covid, che sembra essere particolarmente contagiosa, anche se non particolarmente violenta. A lanciare l’allarme è stata l’Associazione nazionale presidi, che ha chiesto a docenti e personale Ata grande attenzione, con l’obiettivo di evitare una grande diffusione del virus negli istituti.
“Noi non siamo autorità sanitaria – specifica Cristina Costarelli, dirigente allo scientifico Newton a RomaToday – quindi ciò che facciamo o non facciamo lo decidono le Asl. Ma né da loro, né dal ministero della Salute, abbiamo finora ricevuto indicazioni. Nello specifico di un possibile nuovo picco di contagi Covid, posso solo dire che per noi ad oggi siamo in un momento pre-pandemia, l’allarme è finito a livello mondiale. Non vogliamo né destare allarmi né nascondere la testa sotto la sabbia. Semplicemente, se richiesto dalle autorità, eseguiamo“. Le parole della preside fanno riferimento alla possibilità di un ritorno delle mascherine in aula, al momento soltanto un’ipotesi senza alcun fondamento.
Un altro problema, come ogni anno ormai, è quello della carenza di docenti. Circa una settimana fa nell’area metropolitana di Roma mancavano tra i 6 e i 9mila insegnanti. Regna, però, un generale ottimismo, come confermato dalla stessa Costarelli, che è anche presidente dell’Associazione nazionale presidi del Lazio. “Venerdì 8 è uscito il primo bollettino di assegnazione – spiega Costarelli – dei docenti supplenti annuali. Ovviamente ci potrebbero essere delle rinunce, con posti ancora da coprire. Ad oggi, come percezione, penso di poter dire che c’è una copertura quasi dell’80% dei supplenti. Un buon passo avanti. Rispetto all’ultimo biennio gli uffici si sono mossi con più anticipo, confido che entro fine settembre avremo tutti i docenti al loro posto“.
A chiudere il trittico delle preoccupazioni, il tema dell’edilizia scolastica. In diversi istituti sono già partiti i cantieri per la ristrutturazione di edifici in alcuni casi particolarmente vetusti. Si tratta in gran parte di interventi garantiti dei fondi del Pnrr. Nello specifico, sono 174 gli interventi nelle scuole di Roma e provincia. Si va dalle ristrutturazioni all’eliminazione dell’amianto, dall’installazione di nuovi infissi all’aggiornamento dei certificati anti-incendio. A questi si sommano 212 progetti di efficientamento energetico che riguarderanno altrettanti istituti romani.
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