A Roma le aggressioni sui bus sono ormai un problema. Gli episodi sono in costante crescita e la situazione sta diventando preoccupanto. Non è quindi un caso che i sindacati abbiano chiesto di intervenire con l’obiettivo di tutelare la sicurezza degli autisti e provare a porre freno a questo fenomeno. A far riflettere è soprattutto il fatto che si tratti, nella maggior parte dei casi, di aggressioni per futili motivi. Insulti, sputi, spintoni che sono quasi la quotidianità. Che fare allora? Filt-Cgil Roma e Lazio, Fit-Cisl Lazio, Uil Trasporti Lazio e UglFna hanno avanzato la loro proposta.
Nei giorni scorsi sul tema si è svolto un incontro in Prefettura, che ha visto coinvolti i sindacati e, appunto, il Prefetto. “Un incontro per individuare soluzioni a contrasto di un fenomeno inaccettabile, sempre più grave e frequente: quello delle aggressioni ai danni degli autisti e del personale frontline del trasporto pubblico locale, lavoratori che ormai svolgono la loro attività temendo per la propria salute e incolumità“, hanno spiegato i sindacati, che hanno chiesto, come primo passo, l’istituzione di un Osservatorio. Il suo compito? Quello di monitorare il fenomeno con attenzione ed avere un tavolo sempre attivo per ogni evenienza. Una proposta che ha trovato sponda positiva sia nella Prefettura sia nel Comune, che hanno dato la loro disponibilità.
Le richieste dei sindacati non si sono però fermate alla costituzione di un tavolo di confronto sul problema. Le diverse sigle hanno anche avanzato proposte mirate per far fronte al problema. La creazione, per esempio, di cabine protette, per isolare gli autisti dal resto delle persone. E ancora, strumenti di difesa personale e body-cam che filmino ciò che accade. “Il primo passo che abbiamo compiuto è importante. Siamo convinti della grande utilità di un luogo di analisi e di elaborazione di linee guida a contrasto del fenomeno delle aggressioni. Per parte nostra, servirebbe innanzitutto l’isolamento del posto guida sui bus, con la chiusura totale delle cabine, misura, questa, che a quanto ci risulta è ormai applicata o richiesta a gran voce in tutto il mondo, e con la dotazione ai lavoratori di strumenti di autodifesa”, hanno aggiunto i sindacati in una nota che hanno diffuso.
Le sigle hanno poi chiesto una maggiore attenzione a delle specifiche linee. Non tutti i quartieri e non tutte le tratte sono considerate problematiche per quanto riguarda le aggressioni agli autisti: “Riteniamo quantomeno importante che siano analizzate le linee, gli orari e le aree che presentano maggiori criticità e che dovrebbero essere oggetto di particolare attenzione da parte delle forze di sicurezza locale”.
In conclusione, i sindacati hanno chiesto pene severe per chi si macchia di questo tipo di comportamento. Un esempio? Il Daspo urbano, ma non solo. E in aggiunta corsi di formazione per il personale che lavora sugli autobus, in modo da far loro sapere come agire, e programmi di sensibilizzazione per il pubblico, attraverso specifica cartellonistica e pubblicità ad hoc.
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