A Villa Carpegna tutto è pronto per Autumna – Villa Carpegna, l’opera temporanea di Ak2deru che animerà il parco dal prossimo 8 ottobre. A presentare l’opera PrimaLinea Studio, con il coinvolgimento del municipio XIII, la grotta dell’asino, il ninfeo e la fontana: questa è un’installazione visiva e sonora collocata nell’aria del ninfeo. Ma quest’opera è molto di più di una semplice installazione: infatti, offre l’opportunità di celebrare la natura, la sua comunità, la stagione autunnale e il suo recentissimo equinozio.
Un momento unico, che può essere condiviso con chiunque, e che permetterà a tutti i partecipanti di vivere un’esperienza unica nel suo genere. Immersiva, grazie ad un suono diffuso – una composizione corale microtonale che viene sviluppata appositamente per queste tipo di installazioni -, unito ai suoni ambientali e gli elementi visivi disposti nell’area.
Un appuntamento da non perdere
L’opera di Ak2deru, tuttavia, non è la prima del suo genere. L’artista, infatti, realizza da tempo opere site-specific dedicate alle stagioni, sia in contesti urbani, che naturali. Quest’ultima, Autumna – Villa Carpegna, è parte di Tempora, un progetto più ampio che raccoglie tutte le altre opere sul tema di Ak2deru: questa è un’installazione che ha un forte carattere sincretico ispirato ai riti teisti e atei.
Qual è lo scopo di Autumna? Il tentativo dell’opera è ripristinare il legame ancestrale con la natura che tutti conosciamo, e che oggi esprimiamo nella dimensione urbana e architettonica. Tre gli elementi visivi principali che compaiono nell’opera – le miniature, il divertissement e il ready-made – che scandiscono insieme alle composizioni sonore l’installazione, che per questo assume una forte valenza tribale. Va detto che tutto il lavoro di Ak2deru si basa sul rapporto che c’è tra tempo e spazio, non solo con la natura. Tuttavia, dato il delicato momento storico che stiamo attraversando, è fondamentale tentare di ristabilire un rapporto proprio con la natura tramite una dinamica partecipativa e di condivisione.
Un’intervista all’artista
In un’intervista del 2018 rilasciata a ‘international.net’, concessa a Manuela Vannozzi, Ak2deru ha parlato della sua arte e di cosa lo ispira. “Dipingere, per me, è una pratica rituale: attraverso l’iterazione del segno, in un processo di creazione e distruzione continua, pellegrino fra gli ‘opposti’, in costante ricerca di equilibrio fra istinto e razionalità, fra caos e armonia. L’arte non è per me un fine, ma un mezzo: l’arte come via, come condivisione, come pratica e testimonianza della bellezza…”. Immancabile una domanda sulla società in cui viviamo oggi, che, appunto, influisce non poco sull’arte di Ak2deru, come ha spiegato lo stesso a Vannozzi: “Credo esista sempre e inevitabilmente un rapporto fra ciò che ci circonda (inclusa ovviamente la società in cui viviamo) e il nostro lavoro, qualunque sia il tipo di relazione che scegliamo – più o meno consapevolmente – di avere con esso. Oltre alla società attuale, sento un rapporto vivo e profondo anche con le società del passato e le loro antiche civiltà, in particolare con quelle più arcaiche”.
Ak2deru, nato a Tempio Pausania nel 1975, attualmente vive e lavora a Roma. Dopo degli studi di composizione musicale svolti con i maestri Gian Paolo Chiti e Alvin Curran, è assistente compositore di Alvin Curran dal 2008 al 2015. È stato fondatore dell’associazione culturale Dal Suono Sommerso, attiva dal 2007 al 2012 nell’ambito della musica contemporanea.