Chi pensa che Roma sia una città dove la storia millenaria la fa da padrone, si sbaglia. I mercati rionali hanno il suo fascino e sono imperdibili.
Neanche i suoi abitanti conoscono tutti i musei, in pochi, forse nessuno, li ha visitati tutti. Questa è Roma, un museo a cielo aperto, non a caso è chiamata la Città Eterna. Sì, Eterna: fu Albio Tibullo, un poeta che nel Primo Secolo A.C. era noto per i suoi poemi erotici a utilizzare un’espressione che ancora oggi si utilizza per la Capitale d’Italia. “Romulus aeternae nondum formaverat urbis moenia” si legge nel secondo libro delle Elegie, tradotto: “né ancora aveva Romolo innalzato le mura dell’Eterna Urbe”.
Non più caput mundi e piena, zeppa di problemi, Roma è rimasta comunque una Città Eterna. Eterna come i suoi monumenti, Eterna come la sua arte, Eterna come il suo cibo: dalla pasta alla pizza, diversa e imparagonabile da quella napoletano, fondamentalmente perché trattasi di pizza romana. Un’altra cosa.
Roma Città Eterna, anche per i suoi mercati rionali, lì è rimasta ancora una cultura popolare senza tempo, valida alternativa alle sue attrazioni, arcinote in tutto il mondo. Anche perché i mercati rionali sono disseminati per la città, anche accanto ai musei, così da unire l’utile di millenni di storia al dilettevole proprio della sana romanità.
Dal centro alle periferie, ce ne sono a bizzeffe, non resta che l’imbarazzo della scelta. Non si può non partire dal Mercato Testaccio, nel cuore di Roma, o meglio ancora nei sotterranei di Roma, dove c’è un mondo da scoprire. Anni di scavi e restauri, infatti, hanno riportato alla luce i resti di un antichissimo horreum, un magazzino di stoccaggio di epoca romana, che ancora conserva centinaia di anfore e reperti. Per tutto il resto ci sono i prodotti tipici, per certi versi unici.
Unico come il Mercato di Trastevere. Da lunedì al sabato, ma solo di mattina, Piazza San Cosimato pullula di romani e di turisti, passeggiando tra le stradine caratteristiche di uno dei più importanti e storici quartieri della capitale, ci si imbatte in tante bancarelle e una ricca selezione di prodotti agroalimentari con una predilezione per quelli locali e di stagione.
Visitando qualche museo di Roma al centro, non si può non passare per Campo de’ Fiori: in piazza c’è un mercato presente già dalla fine dell’Ottocento, una vera istituzione: oltre alla spesa di frutta e verdura ci si può accomodare in uno dei tavolini all’aperto dei tanti caffè che circondano il mercato, così però rischiate di non andarvene più visto che con gli aperitivi, in quelle vie, batte forte il cuore delle movida romana.
Questi i più conosciuti, ma c’è l’imbarazzo della scelta: dal mercato contadino del Circo Massimo, a quello delle Pulci di Porta Portese, passando per quello dell’Esquilino, del Nomentano e al Trionfale: ogni quartiere ne ha uno. Quindi inizia a visitarli per scovare nuovi angoli di una Roma diversa dal solito
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