Roma è una città amata da tutti soprattutto per i suoi monumenti, la storia, l’arte e la cultura, ma anche la gastronomia non è da meno. Ecco le specialità da non perdere!
Roma, la capitale d’Italia, una delle città più visitate al mondo, culla della cultura italiana, una meta da non perdere se si è appassionati di viaggi, che attraverso una semplice passeggiata per le sue vie riesce a fare un viaggio nel tempo fino all’antica Roma e a far innamorare chiunque la visiti grazie alla sua bellezza, alla cultura, alla storia e all’arte che si può ammirare in ogni suo angolo. Roma, però, non ha solo questo, ma anche una gastronomia amata in tutto il mondo che riesce a farsi amare grazie ai suoi sapori semplici ma decisi.
Le specialità gastronomiche da non perdere a Roma
La Carbonara. Come non partire dal più famoso dei piatti tipici romani? Nonostante le diverse teorie, quella più accreditata racconta che la ricetta sia stata concepita dai soldati americani durante la seconda guerra mondiale. Naturalmente da allora la ricetta si è evoluta ed è stata importata sia nelle altre regioni italiane sia all’estero, ma per assaggiare la vera Carbonara è necessario andare in una delle tantissime trattorie che popolano la capitale.
Cacio e pepe. Come abbiamo detto la cucina romana è molto semplice, e cosa c’è di più semplice di una pasta con pecorino e pepe? I romani sono riusciti a mischiare 3 ingredienti e a creare un piatto incredibile, assolutamente non facile da creare, ma uno dei più gustosi.
Abbacchio alla scottadito. Si tratta di un piatto a base di costolette di agnello cotte sulla brace da mangiare rigorosamente con le mani, motivo per cui è chiamato in questo modo. È una ricetta molto semplice, ma che richiede una grande attenzione riguardo alla cottura e alle sue sfumature.
L’Amatriciana. Anche se non si tratta di un piatto tipico di Roma, bensì di Amatrice, un paesino in provincia di Rieti, è da anni entrato a far parte della gastronomia romana. È un piatto tipicamente povero, creato dai pastori amatriciani che hanno unito pasta, passata di pomodoro, pecorino fresco e guanciale e hanno dato vita a questo piatto unico.
Gricia. Ancora un piatto di pasta, questa volta guarnito da soli guanciale e pepe, infatti, la Gricia è stata inventata prima ancora che il pomodoro divenisse conosciuto. Qualunque tipo di pasta si adatta a perfezione con questi ingredienti.
La Pajata. Uno dei piatti più tipici, anche se meno conosciuto, della gastronomia romana. Si tratta di un piatto di pasta condito con l’intestino tenue del vitello da latte, il cui chimo contenuto al suo interno rende la pasta ancora più saporita e cremosa.
Pennette all’arrabbiata. Il nome è tutto un programma, si tratta, infatti, di un piatto incredibilmente gustoso e altrettanto piccante. Si tratta di un piatto molto spesso sottovalutato che viene confuso con una generica pasta al pomodoro, ma vi sono tre differenze fondamentali con quest’ultima. La prima la prima è che necessita di una spolverata di prezzemolo e non di basilico, la seconda è l’assenza di formaggio parmigiano grattugiato (può essere utilizzato del formaggio pecorino all’occorrenza) e la terza è la presenza obbligatoria del peperoncino fresco.
Carciofo alla romana. Il carciofo è una parte fondamentale della cucina romana. Prezzemolo, aglio e mentuccia formano, insieme a questo ingrediente, un piatto unico e imperdibile.
Saltimbocca alla romana. Per concludere parliamo di un altro piatto ben inserito nella cultura gastronomica romana, anche se sembra che le sue origini siano bresciane. Si prepara con una fettina di vitello, prosciutto crudo, una foglia di salvia, burro e vino bianco, insomma, un’altra ricetta decisamente semplice, ma gustosa.