Le curatrici hanno allestito un percorso espositivo composto da 73 opere provenienti da collezioni private, alcune delle quali mai mostrate al pubblico prima d’ora
La Capitale è stata testimone di un evento culturale di eccezionale rilievo nelle ultime settimane, con la mostra dedicata ad Antonio Ligabue che ha registrato un’affluenza straordinaria. Ben 9.350 visitatori hanno attraversato le porte dell’esposizione nel solo primo mese dall’apertura, confermando l’interesse crescente verso la figura e l’opera dell’artista italo-svizzero.
Un’iniziativa di grande richiamo
L’esposizione, intitolata “Antonio Ligabue – I misteri di una mente“, è frutto della collaborazione tra Navigare Srl e Difesa Servizi SpA, con il patrocinio della Regione Lazio e della Città di Roma. Questo progetto si propone di offrire una nuova interpretazione dell’esistenza turbolenta e dell’estro artistico di Ligabue, caratterizzati da una profonda irregolarità e da uno spirito inquieto.
Il fascino delle opere esposte
Le curatrici Micol Di Veroli, Dominique Lora e Vittoria Mainoldi hanno allestito un percorso espositivo composto da 73 opere provenienti da collezioni private, alcune delle quali mai mostrate al pubblico prima d’ora.
La mostra vuole celebrare la spontaneità creativa di Ligabue, attraverso un viaggio che rappresenta il suo dialogo continuo con la natura e il tentativo costante di comprendersi attraverso essa.
Un pubblico variegato ed entusiasta
Il successo dell’iniziativa si riflette anche nella diversità dei visitatori che hanno affollato le sale del Museo Storico della Fanteria: romani ma anche turisti italiani e stranieri sono stati catturati dalla personalità enigmatica dell’artista. La capacità attrattiva della mostra dimostra come l’arte possa superare barriere geografiche e culturali, coinvolgendo persone di tutte le età.
Le opere in esposizione
Antonio Ligabue (1899-1965) viene ricordato soprattutto per i suoi intensi ritratti animalier realizzati tra gli anni Venti e Sessanta del Novecento. La rassegna presenta 31 sculture bronzee che ritraggono una vasta gamma di animali – dai cani ai cerbiatti fino ai leoni – accanto a 18 dipinti a olio caratterizzati da colorazioni vivaci ed espressionistiche. Tra questi spicca l’autoritratto del 1957, insieme a disegni e puntesecche suddivisi in cinque sezioni tematiche: Animali da cortile; Animali selvaggi; Cani; Animali da bosco; Autoritratti, fiori e campagne.
La mostra dedicata ad Antonio Ligabue si conferma quindi come uno degli eventi culturalmente più significativi degli ultimi tempi a Roma, capace non solo di attirare migliaia di visitatori ma anche di offrire nuove chiavi interpretative sull’opera complessa ed affascinante dell’artista italo-svizzero.